L’Obelisco di Axum: le tappe del ritorno

24 ottobre 2008 – Sala Stampa della Farnesina

Con una cerimonia, alla quale le Autorita’ etiopi hanno conferito un’alta valenza simbolica e politica, il 4 settembre 2008 l’Obelisco di Axum e’ stato riposizionato nel sito dove una spedizione archeologica italiana lo trovo’ nel 1935 insieme con altri esemplari simili, tuttora presenti nell’area dell’antica capitale del Regno Axumita.

Gli obelischi presenti nel parco archeologico di Axum avevano la funzione, nel periodo pre-cristiano, di monumenti funerari. Nel tempo, sono divenuti il simbolo stesso dell’epoca in cui le dinastie di ceppo etnico proto-tigrino, originarie dell’area a cavallo tra le odierne Etiopia ed Eritrea, hanno dominato politicamente ed economicamente l’intero Corno d’Africa dando vita al Regno axumita (durato dal II al IX secolo dopo Cristo).

Al momento del ritrovamento l’obelisco era spezzato in cinque tronconi seminterrati. Trasportato a Roma nel 1937 per decisione del Governo italiano, fu quindi ricomposto e collocato nei pressi del Circo Massimo, di fronte all’allora Ministero delle Colonie (oggi sede della FAO).

La restituzione della stele all’Etiopia – inserita tra gli obblighi assunti dall’Italia con il Trattato di Pace del 1947 e ribadita nell’Accordo tra Roma ed Addis Abeba del 5 marzo 1956 per il “regolamento delle questioni economiche e finanziarie derivanti dal Trattato di Pace” – è rimasta a lungo sospesa per una serie di concause, tra le quali le preoccupazioni per il rischio di provocare danni  all’integrità del monumento nel corso delle operazioni di smantellamento, trasporto e ricostruzione e gli elevati costi che l’Italia avrebbe dovuto comunque assumere.

Altro motivo che ha contribuito a ritardare il ritorno dell’obelisco in Etiopia fu la propensione mostrata dallo stesso Imperatore etiope Hailé Sellassié a lasciare che l’obelisco restasse in Italia, anziché tornare nel luogo di origine, Axum, epicentro di un potere politico e religioso che la tradizione imperiale a cui egli si rifaceva aveva a suo tempo avvicendato.

L’attuale dirigenza etiope (appartenente al medesimo ceppo tigrino delle dinastie axumite), arrivata al potere nel 1991 ha riproposto con forza il tema della restituzione dell’obelisco ottenendo la promessa formale della restituzione dall’allora Presidente Scalfaro, in visita di Stato in Etiopia nel 1997.

Il Consiglio dei Ministri del 19 luglio 2002 ha quindi deciso di avviare le procedure per la restituzione dell’obelisco di Axum.

Nel novembre 2004 fu firmato un Memorandum bilaterale con l’Etiopia in cui si stabilivano le modalità con cui effettuare le operazioni di smantellamento, trasporto e rierezione dell’obelisco. Mentre per le prime due fu previsto un impegno esclusivamente a carico dell’Italia, per la conservazione del monumento in Etiopia e la sua rierezione si stabiliva la responsabilità del Governo etiope ed un coinvolgimento dell’UNESCO.

L’International Centre for the Study of the Preservation and Restoration of Cultural Property (ICCROM) e l’Italiano “Studio Croci e Associati” hanno effettuato lo studio tecnico di fattibilità sulla base del quale la stele è stata divisa in tre sezioni prima del suo trasporto in Etiopia. La segmentazione ed il trasferimento sono stati eseguiti dall’impresa di costruzioni Lattanzi Srl ed interamente pagati dall’Italia. La terza ed ultima sezione dell’obelisco è arrivata in Etiopia nell’aprile 2005.

Il Governo italiano e quello etiope hanno quindi affidato all’UNESCO il coordinamento delle operazioni di ricostruzione e riposizionamento dell’obelisco.
Le stesse ditte che avevano svolto i lavori di smantellamento e trasporto si sono aggiudicate il contratto per lo studio di fattibilità ed i lavori di questa seconda fase dell’operazione.
I lavori di riposizionamento, cominciati nel 2007, sono terminati nel 2008.
I costi sono stati coperti interamente dal Governo italiano attraverso un contributo complessivo all’UNESCO di oltre 5 milioni di dollari.
Attualmente, l’Istituto Italiano per la Conservazione ed il Restauro sta eseguendo il restauro completo della stele.