Le antiche navi romane di Pisa

PISA – Diventati stalla dei Lorena saranno museo e auditorium

18 ottobre 2015 IL TIRRENO

A regime diventerà struttura a servizio della vicina esposizione delle antiche navi Previsti anche spazi per la vendita di prodotti tipici. La capienza è di 600 persone

PISA. Quello che il presidente Mattarella ha visto (e inaugurato) ieri è più o meno ciò che avevano visto per la prima volta i pisani in occasione dell’inaugurazione del 1329, anche se ovviamente con ben sette secoli di storia in più sulle spalle. Dopo il restauro, gli Arsenali Repubblicani sono tornati alla struttura originaria dell’inizio del Trecento: la visita presidenziale è stata quindi una sorta di viaggio a ritroso lungo settecento anni.

Oltre 4 milioni. L’iniziale nulla osta della Sovrintendenza al progetto ed il lavoro in questi anni degli specialisti della Lattanzi, la ditta romana che si è aggiudicata la gara, hanno portato al recupero dello storico edificio nel cuore dell’antica Darsena Pisana: un intervento che, proprio per le sue speciali caratteristiche archeologiche, esperti di storia dell’arte hanno definito come un vero e proprio restauro filologico. Per realizzarlo ci sono voluti 4,3 milioni di euro nell’ambito dei progetti Piuss, finanziati dalla Regione (fondi europei) e per il 40 per cento dal Comune di Pisa. Si è trattato di uno dei più complessi e impegnativi progetti Piuss che stanno cambiando il volto della città e che prevede anche la riqualificazione della Torre Guelfa e della Cittadella che si trovano proprio davanti.

La storia. Il taglio del nastro di ieri rimette a disposizione della città uno spazio di pregio che dovrà diventare una delle principali porte d’accesso turistiche, un centro servizi e un’area espositiva funzionale al Museo delle navi e alla vicina Cittadella Galileiana. Si rimedia così a decenni d’incuria di un luogo simbolo di pagine importanti della storia di Pisa: sulle pareti e all’interno degli Arsenali sono conservate tutte le tracce del grande passato di questo edificio, prima a servizio della potenza navale pisana, poi della politica marinara medicea, quindi stalla privata dei Lorena e, infine, dalla seconda metà dell’Ottocento importante caserma dei Savoia.

Cos’era. L’intervento di restauro degli Arsenali, avviato dopo una lunga fase dedicata agli scavi archeologici, è stato definito filologico proprio perché finalizzato a conservare e recuperare tutte le strutture interne capaci di rendere facilmente riconoscibili le diverse destinazioni d’uso che questo edificio ha avuto in sette secoli. Inoltre sono state recuperate e conservate anche le porzioni di pavimentazione rimaste, le vasche e le cisterne del Cinquecento dove veniva macinato e conservato il grano del “biscottificio mediceo” (ovvero la fabbrica delle cosiddette gallette, le focaccine secche ed a lunga conservazione, per secoli alimento base di militari e marinai costretti in mare per settimane), che venne realizzato sotto le grandi campate degli Arsenali Repubblicani durante il regno di Cosimo I de’ Medici: il sovrano fautore del rilancio della vocazione marinara del Granducato che individuò proprio nella riqualificazione della Tersania, l’antica darsena fortificata della Repubblica Marinara Pisana, un elemento centrale di tale politica.

Cosa sarà. Le destinazioni d’uso degli Arsenali sono di museo, auditorium e spazi vendita di prodotti tipici con capienza fino a 600 persone. E’ in corso uno studio preliminare per un bando di gestione che comprende anche il fortilizio della Cittadella. A regime ospiteranno attività a servizio del Museo delle Navi che si trova a poche decine di metri. A quel punto si ricomporrà
quel collegamento tra i due arsenali che, tra il 1500 e il 1700, è stato alla base della rilancio della potenza navale pisana, sia pure sotto il dominio fiorentino. Anche se la vocazione non sarà più marinara, ma marcatamente turistica.